Prima di comprare casa a Capoliveri, questo delizioso paesino dell’Isola d’Elba in cui vivo adesso, ero solo una turista milanese in cerca di mare e sole! Fu da subito però che mi sentii a casa mia in questo posto: come se dentro di me avessi già deciso qualcosa!
Per diversi anni vi ritornai per le mie vacanze e ogni volta soffrivo immensamente quando dovevo ripartire. Il fascino dell’isola era straordinario: sole, mare, cielo e pinete in un susseguirsi di tonalità e sfumature dal blu, all’azzurro, al verde, all’oro, come solo un sublime Pittore poteva creare. Venni subito conquistata dalla sua natura lussureggiante, dal suo mare e dal clima sempre caldo.
Allora abitavo, con la mia famiglia, in un paese nei pressi di Milano e da sempre odiavo il freddo dell’inverno, la nebbia, lo smog e i gas di scarico delle auto che si respirano nei luoghi più industrializzati, le code ai semafori. All’arrivo dell’estate sentivo il bisogno di respirare aria pulita e di riposarmi dalle fatiche di un anno di lavoro. Avevo scelto l’Elba perché era una meta raggiungibile in poche ore d’auto e allo stesso tempo possedeva le caratteristiche mediterranee e solari, come io desideravo.
La bellezza dell’isola era abbagliante: le spiagge e le piccole calette, ognuna con diverse particolarità, ma tutte altrettanto belle; le piccole cittadine sul mare, con i porticcioli e le barche dei pescatori che al mattino rientravano dalla pesca, esercitavano su di me un fascino poetico ed irresistibile; i paesini adagiati sui crinali dei colli erano rimasti ancora intatti, come cent’anni prima e vi si respirava un ché di semplice e d’antico che invitava alla calma e alla meditazione.
Scoprii di essere perdutamente innamorata di questo piccolo lembo di terra e di non potermene più separare. Così, insieme a mio marito, decidemmo di acquistare una casetta vicino al mare. Doveva essere solo una casa per le vacanze, ma non appena mio marito cessò il lavoro e andò in pensione, divenne la nostra abitazione definitiva. Certo abbiamo dovuto rinunciare alla vicinanza dei figli e dei nipotini, alle amicizie e alle abitudini, ma tutto questo non ci pesa eccessivamente, perché qui abbiamo trovato altre amicizie, interessi e passioni. Ho scoperto la fotografia per esempio e cerco di catturare le splendide immagini che vedo se solo mi affaccio dal terrazzo di casa mia!
Adesso partecipiamo alla vita del paese come se fossimo sempre vissuti qui: la passeggiata quotidiana in paese per comprare il pane, due chiacchiere con i nostri nuovi amici per condividere gioie e dolori, nascite e morti. Andiamo a far funghi in autunno ed asparagi in primavera! Andiamo a comprare il pesce dalle barche dei pescatori che ci dicono anche come va cucinato!
A settembre le serate con i paesani del nostro rione a cucire vestiti per la Festa dell’Uva, nel più grande segreto perché nessuno degli altri rioni deve venire a sapere l’anno o l’avvenimento scelto!
Anche noi ci diamo un gran daffare per trovare “proprio quel modello di automobile” che serve per l’ambientazione, oppure quel vestito o quelle scarpe che i popolani portavano in quel momento storico “mi raccomando” senza plastica perché “allora” e non era stata ancora inventata: se i giudici di gara trovano delle incongruenze penalizzano il rione e la vittoria potrebbe sfumare! Un mese di lavoro sprecato e tanta rabbia se il Bacco, trofeo ambitissimo dai Capoliveresi, dovesse andare ad un altro rione!
Dalla veranda del mio villino adesso vedo il mare e non più le ciminiere, vedo le scogliere, le spiaggette che in inverno sono ancora più romantiche, i gabbiani volteggiano emettendo il loro grido così particolare, uno di loro viene nel mio giardino a cercare cibo! Mio marito si occupa della manutenzione del giardino e di piccoli lavoretti che lo gratificano, mentre io coltivo i fiori.
La natura mi offre lo spunto per scrivere poesie e la pace ed il silenzio mi aiutano a riflettere. Inoltre mi dedico ad una attività di volontariato, per sentirmi utile alla società in cui viviamo. Durante l’estate la mia casa si riempie delle grida dei miei nipotini, che vengono volentieri al mare dai nonni.
Anche tanti vecchi conoscenti che non vedevamo da anni, improvvisamente si fanno vivi e vogliono venirci a trovare…chissà perchè!
Non rimpiango nulla del passato, ma guardo all’avvenire con serenità e con gli occhi pieni di cielo e di mare.