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Una minicrociera a Pianosa: l’isola piatta!

Capoliveri, giugno 2012

Amici, avete per caso già avuto modo di vedere la nostra offerta di giugno all’Isola d’Elba? Nella soluzione di vacanza per 10 giorni, abbiamo pensato di aggiungere anche un’escursione gratuita all’Isola di Pianosa per 2 persone.

Ci sembrava infatti che per conoscere a fondo l’Isola d’Elba e l’Arcipelago Toscano (e quello della conoscenza dovrebbe sempre un po’ essere il primo scopo di ogni viaggio intrapreso) non potesse mancare anche una gita a Pianosa.

Ecco un mini diario di bordo per quella che potrà essere la vostra prossima gita a Pianosa, che nell’antichità era conosciuta col nome di Planasia, “isola piatta” ( la massima elevazione infatti raggiunge 29 metri).

Appuntamento davvero da non perdere, potendo scegliere tra le nostre last minute per l’Isola d’Elba.

Ci imbarchiamo a Marina di Campo con una comoda motobarca e dopo una quarantina di minuti di navigazione sbarchiamo a Pianosa. Se avremo fortuna durante la minicrociera avvisteremo branchi di delfini che si esibiscono in spettacolari evoluzioni! Siamo infatti nel “Santuario dei cetacei“, spazio di mare molto esteso che comprende il Mar Ligure, il mare dell’Arcipelago Toscano e arriva fino alla Corsica, molto tutelato dal punto di vista ambientale!

A Pianosa sono ammessi solo 250 visitatori al giorno, per preservare  il turismo sostenibile e la fruizione controllata del territorio. La balneazione è consentita solo nella spiaggia più vicina al paese.

Non è permesso nemmeno visitare l’isola autonomamente e quindi saremo condotti da una guida ambientale. È necessario tenere un comportamento  rispettoso del patrimonio ambientale.

Cominciamo a visitare la parte archeologica dell’isola, abitata sin dall’epoca preistorica; le più antiche tracce di presenza umana sono attribuibili al Paleolitico superiore. Sono stati ritrovati anche manufatti e sepolture di popolazioni appartenenti al Mesolitico e al Neolitico, epoca a cui si data anche l’insediamento attestato sul piccolo isolotto detto la Scola.

L’’isola era utilizzata come luogo di deportazione. Fra le costruzioni d’epoca antica sono visibili, fra gli altri, i ruderi di una villa romana e un sistema di catacombe scavato su due livelli. La villa romana, parzialmente conservata, è conosciuta appunto col nome di Villa di Agrippa o Bagni di Agrippa, dal nome del nipote di Augusto che vi fu tenuto prigioniero. Oggi  è possibile visitare il teatro e il peristilio.

Ai piedi della villa si trovano in mare le strutture semisommerse della “peschiera”, ove si allevavano specie pregiate di pesce per il consumo del Dominus.

Nei secoli successivi l’isola  fu ripetutamente abitata ed abbandonata,  ed utilizzata anche come Colonia penale. Nel 1932 vi fu rinchiuso anche l’ex  Presidente della Repubblica Sandro Pertini per motivi politici.

Negli anni ’70 vi fu poi costruito  il famoso Carcere di massima sicurezza voluto dal Generale Dalla Chiesa, per la reclusione dei condannati al carcere duro per mafia e terrorismo con l’articolo 41 bis. Il carcere è stato  poi chiuso ma spesso c’è  qualcuno che auspica  la sua riapertura!

La tipica macchia mediterranea  ricopre l’isola con predominanza delle specie amanti dei suoli calcarei: vi abbondano il lentisco, il rosmarino, il ginepro fenicio, i cisti, gli olivastri e lo spazzaforno, raro arbusto amante dei terreni poveri e rocciosi. Tanti anche  i pini d’Aleppo introdotti con rimboschimenti del  XX secolo.

Durante la passeggiata potremo scorgere i piccoli mammiferi quali roditori, ricci di macchia e lepri selvatiche che popolano l’isola. Abbondante è l’avifauna stanziale e migratrice. Abbondano i fagiani e la pernice rossa. Lungo le coste nidificano le berte ed il gabbiano corso.

Nel raggio di un miglio tutto intorno all’isola è vietata la navigazione e la pesca.
Naturalmente tutte queste limitazioni hanno preservato un  ambiente marino rigoglioso di vita e di colori, le praterie di Posidonia oceanica (le piante che costituiscono “il polmone del Mediterraneo”) sono molto vaste ed integre ed offrono un riparo sicuro a tantissime specie.

Vivono in quei mari il pesce ago, la salpa, molti dentici, triglie, saraghi, murene, aragoste, cicale,  ricciole e grosse cernie,  le giudole, gli scorfani le mendole e, fra i crostacei il granchio corridore e il favollo pattugliano in gran numero le coste rocciose. A  Maggio le  granseole raggiungono questi bassi fondi per la riproduzione.

Facciamo un piacevole pranzo o spuntino  presso il  punto ristoro  gestito da una cooperativa sociale,  la San Giacomo, che si occupa del reinserimento sociale dei detenuti in semilibertà e approfittiamo per approfondire le problematiche legate a questo difficile argomento direttamente con i carcerati in rieducazione.

Una  bella nuotata  poi a  Cala Giovanna, l’unica spiaggia dove è possibile fare il bagno:  l’acqua limpida permette di  ammirare  i gusci dei molluschi che vivono nell’antistante zona sommersa. Comuni o abbondanti nel mare pianosino sono anche altri pesci, fra cui le giudole, gli scorfani le mendole e, fra i crostacei il granchio corridore e il favollo pattugliano in gran numero le coste rocciose.

La giornata è giunta al termine, ci imbarchiamo alla volta dell’Elba stanchi ma ricchi di un’esperienza inusuale!

Come ricordiamo, è possibile vivere l’emozione di questa escursione a Pianosa, anche servendovi dell’offerta di giugno del nostro Hotel & Residence all’Isola d’Elba!

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