Residenze napoleoniche all’Elba, la Villa dei Mulini

Napoleone giunse all’Elba nel maggio del 1814, dopo la sconfitta di Lipsia, accompagnato  da una piccola guarnigione formata dai suoi luogotenenti fedeli.
Un po’ preoccupato  per l’accoglienza che avrebbe avuto da parte degli elbani, si fece precedere da un proclama alla popolazione e fece issare la nuova bandiera che aveva creato: bianca e rossa, con tre api dorate che simboleggiavano l’operosità degli isolani.

Fu invece accolto con molto entusiasmo,  gli furono consegnate le chiavi della città di Portoferraio e prese possesso del misero alloggio  a lui riservato, sede della vecchia amministrazione. La popolazione rimase affascinata dal nuovo sovrano e dal suo intenso attivismo. Si occupava di tutto, dai cani randagi all’igiene pubblica, alla costruzione di nuove strade che permettessero il passaggio delle carrozze.

L’Imperatore decise quindi di far ristrutturare  alcuni edifici situati fra  Forte Stella e Forte Falcone,  l’attuale Villa dei Mulini che possiamo ammirare anche oggi. L’edificio primitivo in cui abitava un giardiniere era proprio in mezzo a due mulini. Avendo fretta lasciare la Casa Comunale ove era alloggiato, scomoda per la promisquità con gli uffici, pagò personalmente metà del salario ai muratori. Non attese neppure che i lavori fossero completati; vi traslocò il 21 maggio, mentre i lavori proseguirono fino a settembre.

Da lì il sovrano dominava tutto il porto ed il mare prospiciente:  panorama stupendo che gli faceva sognare un futuro più luminoso!
Prima arredò la camera da letto con il suo letto da campo che non lo abbandonava mai; successivamente con mobili più consoni ad un imperatore: una consolle di marmo, un secretaire impero, una poltrona e due sgabelli bianche e oro, due tavolini da notte ed un imponente letto a due piazze munito di colonne  ed abbellito da fregi e sculture.
La biblioteca composta da quattro armadi comprende testi  di Voltaire, Cervantes, Rousseau, Plutarco ed altri autori.

Il Salone degli Ufficiali espone alcune stampe del regno di dieci mesi. Proclami, petizioni, ordini del giorno del sindaco nominato ciambellano, del prefetto diventato intendente, dell’imperatore diventato re. Segue il Gabinetto privato di Napoleone composto di un tavolo da lavoro Direttorio, un armadio e una poltrona.

Al primo piano si trovano gli alloggi appositamente costruiti per ospitare la famosa sorella Paolina Bonaparte, ambienti molto scenografici che richiamano la fastosità delle dimore fiorentine. Quattro finestre sulla strada e quattro sul giardino, danno abbondante luce al salone dando a questo ambiente l’apparenza di un vero palazzo. Sul soffitto magnifici dipinti a trompe d’oeil richiamano l’atmosfera delle dimore fiorentine, un fascio di lance sostiene un tendaggio; delle Vittorie multicolori giocano con ghirlande di lauro; un lampadario Impero autentico orna il soffitto.

La sala da ballo, recentemente ristrutturata, è tornata all’antico splendore, conosciuta come  il Teatrino dei Vigilanti, ospita rappresentazioni teatrale e concerti.
  La Villa dei Mulini è attualmente un museo napoleonico e conserva cimeli d’epoca in ogni stanza. Vi si ammira  anche la bandiera con le tre api che è diventata il simbolo dell’Elba. Su un mobile c’è la spada di Napoleone , su un altro le chiavi della città di Portoferraio.

A noi non resta che leggere nelle testimonianze sull’isola, la genialità di un uomo che, nel bene e nel male, ha dato una svolta indelebile alla storia e che, in pochi mesi, anche all’Elba, ha lasciato tracce indelebili.

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