Come farebbe una brava padrona di casa con gli ospiti che vengono a trovarla, vorrei portarvi in giro per la mia isola facendovi scoprire quello che “mi piace” del luogo che amo.
Oggi vi voglio far conoscere la “Calata“! Così viene detta dagli elbani la darsena medicea, splendida passeggiata lungomare del capoluogo elbano! Portoferraio era una cittadina fortificata fondata nel 1548 da Cosimo I de’ Medici Granduca di Toscana, difesa da tre forti situati in posizione più elevata e da un’imponente cinta muraria ancora esistente.
Ha una forma a chiocciola, i bastioni in posizione predominante e tutto il porto che si snoda lungo l’insenatura naturale molto accentuata. Era considerata dall’Ammiraglio Nelson uno dei porti più sicuri d’Europa. La Calata quindi segue tutta l’insenatura, costeggiata dalle banchine del porto sempre pieno di yacht, navi da crociera e belle imbarcazioni, fino alla torre della Linguella che segna l’ingresso in porto.
A Portoferraio vi sono tutte le scuole Superiori, dal mio mitico e severissimo Liceo Classico Foresi, al Liceo Scientifico più recente, agli Istituti Tecnici o professionali. E’ sempre stata quindi il luogo di raduno e di passeggio di tutti gli studenti. La punizione più grave che i genitori di un tempo minacciavano era: “e allora oggi non vai in Calata!”.
E’ tutta un susseguirsi di negozi, boutiques, gelaterie, snack bar, librerie, caffetterie che hanno nella veranda esterna poltroncine e tavolini, per potersi godere, comodamente seduti, una bibita, la conversazione degli amici e contemporaneamente il “passeggio” dei conoscenti e dei turisti ed il movimento a bordo delle barche ormeggiate. Il gossip dell’Elba passa tutto dalla Calata!
Dalle vetrine occhieggiano gli “oggetti del desiderio”: “Mare mosso” il negozio modaiolo con i marchi trend, “Marina Sala” che crea capi in cashmere prodotti artigianalmente anche su misura, di splendida qualità e gusto, Locman gli orologi delle star, la Paolina, il “Libraio”: molto di più di un venditore di libri e giornali, vero centro culturale e organizzatore di eventi letterari, il Bar Roma “il salotto buono” di Portoferraio .
Seguiamo la passeggiata fino alla Porta a Mare, attraversa le vecchie mura e ancora oggi permette l’ingresso nel centro storico, caratterizzato da vecchie case, viuzze strette , piazzette, scalinate che conducono alle fortificazioni Medicee.
Entriamo nel centro storico: una piazza contornata da case d’altri tempi e da negozi storici che ahimè spesso non sopravvivono alla concorrenza dei centri commerciali.
Un locale che invece se la cava egregiamente è il cosiddetto “Castagnacciaio“, ha visto passare generazioni e generazioni di studenti. Le sue specialità: la pizza a taglio, il castagnaccio profumato al rosmarino, prodotto con le castagne del Poggio e il “cinque e cinque” che consisteva in “cinque lire” di focaccia, da noi chiamata schiaccia, e “cinque lire” di torta di ceci, da noi chiamata cecina! E sì, sono passati quarant’anni, la lira non c’è più, ma la cecina sì!
Il Castagnacciaio aveva un buco di bottega, ma era sempre pieno, anche oggi ha un buco di bottega e anche oggi è sempre pieno: ha solo qualche panca in più su una pedana esterna e gli fate un piacere se consumate alla svelta e lasciate libero il posto! La pizza o la cecina viene servita sulla carta gialla, senza piatti.
Per il momento a Portoferraio non ci sono fastfood: è un bene o un male secondo voi?