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Laboratorio di ceramiche Raku all’isola d’Elba

Portoferraio, 9 Luglio 2014

ceramiche raku

Una visita con i bambini al Museo Diffuso di Arte Contemporanea di Italo Bolano a Portoferraio…esperienza molto originale ed interessante!

Un bel pomeriggio di Luglio, insieme ai bambini, abbiamo fatto visita al Open Art Museum, accolti dal Maestro Bolano e da sua moglie Alessandra. Un laboratorio d’arte in cui i bimbi e gli adulti sono subito stati accolti e messi a proprio agio dai padroni di casa! In aperta campagna, comodo parcheggio, ben segnalato, entriamo subito nell’atelier e la Signora Alessandra ci spiega subito la tecnica di ceramica Raku, antica arte giapponese! Sulla terracotta grezza vengono applicati quattro colarazioni: il bianco da stendere come base e altre tre miscugli che a prima vista sembrano grigiastri!

Questi miscugli daranno invece  luogo, dopo la cottura,  ad un caleidoscopio di colori: il bianco, il verde, il rosso, l’oro si fondono insieme con risultati imprevedibili! Subito al lavoro:  ad ognuno di noi viene consegnata una ciotolina di terracotta grezza .   Sui tavoli ci sono i barattoli di colore con i pennelli… ci viene promesso che come per magia, i nostri lavori, dopo la cottura in forno,  sarebbero diventati come quegli splendidi oggetti che ammiriamo tanto!

I bambini si danno d’affare con i pennelli e possono “pasticciare” come vogliono…tanto ogni  risultato sarà del tutto originale e pieno di colore;-)))

Nelle ciotoline si possono inserire anche dei vetrini colorati che, col fuoco, si fonderanno con gli altri colori…

E’ già l’ora di inserire le nostre creazioni nel forno…abracadabrabibidibobidibuh!

C’è  da aspettare  solo che il fuoco ci dia una mano! I  bambini si siedono ai tavoli e disegnano facendosi ispirare dalle ceramiche decorate esposte sulle pareti. Noi adulti veniamo guidati dal Maestro Italo attraverso il suo “giardino dell’arte“:

Leggiamo nel sito di Italo Bolano cosè il Museo diffuso:

“Questo termine fu coniato dall’architetto Fredi Drugman docente di Composizione architettonica e Museografia del Politecnico di Milano, il quale sosteneva la necessità di recuperare, valorizzare e “far parlare” gli oggetti, i luoghi che sono stati teatro di vicende storiche e fatti intimamente legati al territorio .

Talvolta il passare del tempo, il sovrapporsi di avvenimenti successivi, l’aver trasformato o convertito un luogo ad altre funzioni ne “ricopre” la memoria e la storia.

Oppure, semplicemente, i luoghi vengono talvolta vissuti senza la consapevolezza o la conoscenza di ciò che è accaduto prima del nostro passaggio. Riscoprire questi luoghi significa anche ritrovare il senso profondo della storia di cui sono portatori. È con questa filosofia che nasce il Museo Diffuso.

Si tratta di valorizzare e integrare le risorse di un territorio con il patrimonio culturale dei luoghi nei quali questo museo sorge e di costituire un itinerario unico, intervento culturale particolarmente necessario in questo periodo di crisi.

Questo Museo puo’ avvicinare grandi e bambini alla scoperta del patrimonio naturale, storico e artistico dell’Isola rendendo essi stessi partecipi del progetto alla valorizzazione culturale.

E’ questa appunto la nuova concezione di Museo e cioè una realtà indirizzata all’apprendimento, all’approfondimento e alla riflessione che non si limita all’interno di un edificio ma ha una sua natura poliedrica composta da entità diverse tra loro per composizione e finalità che unite costituiscono l’identità di un luogo.

Il Museo Diffuso è anche un punto “di forza” che intende sostenere e valorizzare le risorse culturali, paesaggistiche e turistiche quale innovativo motore di sviluppo del territorio.”

Un progetto è ambizioso.  trasformare l’isola d’Elba in un museo diffuso su tutto il territorio, con opere fruibili da tutti del tutto gratuitamente, inserite nel paesaggio.

“L’idea progettuale che sta alla base di questa opera, unitaria ma articolata sul territorio, nasce dalla considerazione che l’Isola d’Elba ha tutte le potenzialità per esaltare e portare a conoscenza del grande pubblico nazionale ed internazionale le sue peculiarità artistiche e storiche e non solo quelle ambientali e naturalistiche, nell’intento di richiamare l’attenzione di un certo turismo qualificato che ricerca non solo mare e spiagge ma anche cultura e arte e non necessariamente solo nel periodo estivo.

Oggi tale progetto è terminato e tutti gli 8 Comuni dell’Isola hanno collocato (o sono in fase di collocazione) opere del Maestro Bolano in ceramica, vetro dallas e acciaio che esaltano bellezze naturali, valori culturali, personaggi illustri o fatti storici avvenuti sul territorio.

Queste opere possono essere unite in un ideale itinerario storico, culturale e artistico che esalta il patrimonio d’arte moderna su tutta l’Elba, lasciando il segno di questa nostra complessa civiltà degli anni 2000 rivolto in particolar modo alle nuove generazioni

Italo Bolano si propone altresì di integrare il Museo Diffuso da lui iniziato con opere di altri artisti moderni, per altro alcune già presenti sull’Isola e assolutamente sconosciute al grande pubblico; si raggiunge così anche lo scopo di riqualificare un patrimonio importante che altrimenti andrebbe pian piano a perdersi nel tempo.

Con questa logica l’Isola d’Elba si pone all’avanguardia nel proporre il suo Museo Diffuso di Arte Moderna che potrebbe divenire anche un sicuro richiamo per il turismo culturale.

In fine il Museo Diffuso è un’opera in costante evoluzione e potrà in futuro richiamare anche altri artisti a operarepubblicamente sull’isola.

Tutto questo è riunito in una pubblicazione dal titolo “ Isola d’Elba, un Museo Diffuso d’Arte Contemporanea all’aria aperta – Opere Ambientali di Italo Bolano ” presentato nell’estate 2013.

Il coordinamento e l’organizzazione del progetto è a cura dell’ International Art Center Association che si propone anche di coinvolgere nell’iniziativa altre realtà associative culturali dell’Isola che operino con le stesse finalità culturali.”

La Signora Alessandra ci chiama a raccolta: è il momento tanto atteso da adulti e bambini! Apre il forno e, con lunghe pinze estrae le nostre ciotoline incandescenti.Le inserisce poi  in contenitori pieni di acqua fredda.

Ecco, ognuno di noi ha in mano il suo vasetto, contraddistinto dall’iniziale del nome. Adesso è il momento di ripulire le nostre “creazioni” con spugnette d’acciaio e lavarle con acqua per far emergere splendidi colori…il verde, il rosso, il grigio, l’azzurro, l’oro…

 

Una bella foto di gruppo ci ricorderà questa giornata deliziosa

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