Siamo orgogliosi che Josè Antonio Abreu, il grande direttore dell’Orchestra Nazionale del Venezuela “Simon Bolivar”, non perda occasione per ricordare le sue origini elbane! «Mio nonno era un musicista e dirigeva la Banda dell’isola. È arrivato in Venezuela nel 1897 portando con sé 46 strumenti a fiato. A Monte Carmelo, dove si stabilì, ha fondato una banda musicale. Si occupava anche degli arrangiamenti: trascriveva Verdi, Rossini.”
Il grande musicista 37 anni fa ha creato un metodo per l’insegnamento della musica, riuscendo a coinvolgere bambini e ragazzi di strada, riscattandoli da una situazione di miseria materiale e spirituale.
Ha rotto con gli schemi tradizionali dell’insegnamento musicale per creare un’orchestra professionale, prettamente venezuelana, da cui ultimamente sono nati i giovani fenomeni della direzione d’orchestra, Gustavo Dudamel e Diego Matheuz.
Oggi il “sistema Abreu” è apprezzato e studiato dai più grandi musicisti, a cominciare da Abbado!
«Suonare in un’orchestra» ha spiegato Antonio Abreu, «è molto di più che studiare la musica. Significa entrare in una comunità, in un gruppo che si riconosce come interdipendente, perseguire insieme uno scopo. Ecco perché cambia la vita». Una lezione che Abreu ha appreso dal nonno Antonio Anselmi Viberti, un italiano arrivato dall’isola d’Elba.
Centocinquanta orchestre giovanili e 140 infantili, 250 mila, tra bambini e ragazzi, hanno imparato a suonare uno strumento musicale e fanno parte di un’orchestra: questo il «sistema Abreu» ammirato dai più grandi musicisti, a cominciare da Claudio Abbado.
Abreu, 70 anni, ha strappato i giovani dalla criminalità della strada, riscattandoli da una situazione di miseria materiale e spirituale, ma la «Fundaciòn del Estado para el Sistema de Orquesta Juvenile e Infantil de Venezuela» è diventata molto di più: un modello per l’intera America Latina. Cinque anni fa Abreu ha ricevuto all’Auditorium della Musica di Roma, il Premio Unicef – Dalla Parte dei Bambini.
“Ho voluto insegnare la musica ai bambini perché sono un musicista e non mi piaceva che la musica fosse ridotta a un passatempo per le minoranze, a qualcosa di elitario. All’inizio il mio era soltanto un progetto sociale per i bambini poveri, ma l’entusiasmo con il quale è stato accolto mi ha spinto a farlo diventare un vero e proprio progetto musicale.
Nessun governo mi ha fatto mancare il suo sostegno. Il nostro obiettivo è che ogni città, ogni paese del Venezuela, abbia la sua orchestra e il suo coro. E stiamo anche promuovendo lo stesso progetto negli altri Paesi dell‘America Latina».
E’ stato creato un gruppo Facebook che propone di assegnare ad Abreu il Premio Nobel per la Pace, che ne dite di iscrivervi anche voi? Io l’ho fatto perchè Abreu è un uomo straordinario e mi piacerebbe ospitarlo all’Elba e offrirgli la cittadinanza onoraria!