Se e’ vero che l’isola d’Elba attrae la maggior parte dei suoi visitatori per la bellezza delle sue spiagge e del suo mare, e’ pero’ altresi’ vero che l’interno dell’isola e’ altrettanto bello, seppur meno conosciuto.
Specialmente nelle stagioni intermedie- la primavera e l’autunno– e’ piacevolissimo incamminarsi per gli innumerevoli sentieri che attraversano in lungo e largo le alture dell’isola. I colori, gli aromi, la varieta’ della macchia mediterranea sono un unicum che val la pena di apprezzare, muniti di un buon paio di pedule, di un bastone da passeggio, di un binocolo e di uno zainetto. Grazie alla conformazione dell’isola, da ogni vetta si possono godere panorami mozzafiato che spesso consentono di ammirare le altre isole dell’arcipelago e le vicine coste del continente.
Se alla natura si vuol aggiungere un pizzico di storia, non mancano le opportunita’ per le nostre escursioni.
Il santuario di Madonna del Monte, cui si giunge da Marciana dopo un’ora di cammino in mezzo ai castagni, ci ricorda il fugace incontro di una notte di Napoleone con l’amante Maria Waleska e il figlioletto di pochi anni.
Il Santuario di Monserrato, alle spalle di Porto Azzurro, ci ricorda invece la dominazione spagnola nella parte orientale dell’isola.
Maestose le rovine del castello di Volterraio, costruzione pisana del XIII secolo, dominante la splendida baia di Portoferraio, da cui si gode il piu’ bel tramonto dell’isola. L’inizio del sentiero e’sulla strada Magazzini– Rio Elba. Forse il nome Volterraio deriva dall’etrusco Vul-tur: roccia elevata, oppure dal latino Vultur: avvoltoio. La leggenda racconta che fu la mitica regina etrusca Ilva a volere questa costruzione, sono state effettivamente trovate tracce di statue e vasellame di origine romana.
Sulla primitiva struttura si ebbero continue ricostruzioni e la fortezza non venne mai espugnata dagli assalitori. La posizione formidabile pare fare tutt’uno con le pareti scoscese della montagna ed è un piccolo capolavoro di architettura militare, per realizzare il quale sono stati utilizzati i più svariati accorgimenti. Un osservatore attento noterà che i merli sono più piccoli del normale.
Il castello da lontano così sembra più grande di quanto sia in realtà. Il maschio, la torre principale costruita nel punto più alto, accessibile soltanto dai camminamenti sulle mure, non ha scale interne , era quindi più facilmente difendibile se il nemico riusciva ad entrare nel cortile. La porta di accesso alla fortezza era invece situata nel punto più basso, per entrare vi era un percorso chiuso e obbligato: gli assalitori erano quindi costretti a salire sotto un tiro incrociato che proveniva da più parti, frontale dal bastione centrale, laterale dalle feritoie nel muro e superiore dalle scale.
Il fuoco incrociato era possibile da ogni angolo del castello. I sotterranei collegavano le artiglierie, gallerie contromina intercettavano eventuali incursioni sotterranee. Una postazione formidabile, avvinghiata alla roccia e assolutamente imprendibile. Ciò che non poterono fare le guerre, lo fece però la pace. Dopo la partenza di Napoleone, l’Elba passò sotto il Granducato di Toscana che non ebbe più interesse alla fortezza.
Il Volterraio è ormai un gigante in rovina, con le mura ricoperte di erbe e licheni che lo fanno sempre più assomigliare tutt’uno con il monte. Da questo “nido di avvoltoi” il colpo d’occhio sembra arrivare all’infinito. Gli unici rumori sono quelli del vento e degli uccelli che ricamano l’aria con le traiettorie dei loro voli.
Potrete quindi approfittare delle escursioni organizzate insieme ai ragazzi dell’animazione, dal nostro hotel a Capoliveri per visitare le bellezze a volte poco conosciute dell’Elba!
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