La barca è il mezzo ideale per fare una gita con tutta la famiglia, i bambini sono sempre molto emozionati e felici! Ormeggiata a una delle boe nella nostra piccola baia, è facilmente raggiungibile e sempre pronta a prendere il mare!
Doppiato il Capo della Principessa, all’estremità di Naregno, ci dirigiamo verso il golfo di Mola, una insenatura molto profonda: le imbarcazioni trovano sempre riparo in caso di maltempo perchè il mare è sempre calmo.
Ammiriamo molti uccelli marini come i gabbiani ed i cormorani: galleggiano sull’acqua puntando i pesci e immergono rapidamente il lungo collo per catturarli!
Mola, alla foce di un piccolo corso d’acqua, è una zona palustre costiera, un ecosistema da proteggere in tutti i modi possibili, almeno secondo chi, come il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, ha nella sua ragione di esistere la tutela del patrimonio naturale, la sua valorizzazione, recupero ed apertura di chiari per attirare e dare ristoro all’avifauna migratoria e per realizzare strutture dedicate al bird watching.
Questi ambienti, ci dice Legambiente dell’Arcipelago Toscano, sono importantissimi per il sostentamento annuale, per lo svernamento e per la sosta durante le migrazioni di una moltitudine di specie, alcune ormai molto rare, che trovano nelle isole oasi inaspettate.
Possiamo quidi ammirare delle specie rare in un ambiente insulare: uccelli tipicamente di palude, altri che frequentano ruscelli, limicoli che cercano il cibo negli estuari fangosi dei fiumiciattoli e sulla costa marina, il Martin pescatore, grandi Aironi, Garzette, Gallinelle d’acqua, ma anche la grande Cicogna ed il Fenicottero, anatre che a volte scelgono le nostre Isole per una breve sosta.
Passiamo davanti al grazioso porticciolo di Porto Azzurro e, costeggiando, ammiriamo in alto sulle rocce, il Forte San Giacomo. E’ una antica fortezza spagnola a forma di stella: insieme a Forte Focardo controllava tutto il canale durante la dominazione spagnola. Adesso ospita la Casa di Reclusione San Giacomo.
Questo versante dell’isola d’Eba è caratterizzato dal rosso del ferro: è un susseguirsi di colori, forme geologiche, rimodellamenti, frutto dell’ossidazione dei minerali ferrosi che danno origine a spiaggie del tutto singolari caratterizzate da sabbie scure a volte completamente nere dove brillano la biotite e l’oligisto.
Passando davanti alle spiaggie di Barbarossa e Reale arriviamo alla spiaggetta di Terranera. Il colore della spiaggia, davvero insolito ed inaspettato, si illumina di mille riverberi in pieno sole. Milioni di frammenti argentati accolgono i visitatori in vicinanza della ex-zona mineraria. Resti di antichi impianti di lavorazione fanno capolino sulle pareti rocciose.
Il rosso ruggine, tipico delle rocce, dei terreni e degli scogli della zona è un altro colore dominante.
In lontananza un affascinante verde smeraldo attira subito l’occhio, è il laghetto di Terranera, piccolo specchio d’acqua dai colori supremi che offrono anche tonalità di blu di estrema bellezza; l’inclinazione del sole determina i cambiamenti delle tonalità per chi ha tempo di rimanere a godersi una piacevolissima giornata di mare oltre che di esplorazione geologica.
Cercando con molta attenzione si troveranno anche goccie d’oro e stelle luccicanti in vari punti dell’area.
L”Ematite, nella sua varietà micacea, determina la colorazione nera della spiaggia. Il notissimo minerale di ferro, sfruttato fino a qualche decina di anni fa per ricavarne l’importante metallo ha fornito nell’isola anche bellissimi campioni da collezione.
I cristalliargentei e a volte perfettamenti cristallizzati sono invece di Pirite, altro minerale di ferro che ha dato campioni famosi in tutto il mondo.
E’ l’ora del ritorno: i bambini e gli adulti conserveranno dei “pezzettini di stelle luccicanti” negli zainetti e immagini stupende negli occhi!