CAPOLIVERI 25 Giugno 2014
Navigare a pelo d’acqua: un modo stupendo per visitare le spiagge e le calette più riservate dell’Isola d’Elba!
Spostarsi con la canoa: una sana attività sportiva che ci permette di ammirare le nostre stupende coste frastagliate e di bagnarci nelle piccole baie a cui si accede solo con la barca.
Ecco cosa dice una pubblicazione specializzata: “Grazie ai movimenti della canoa, i muscoli del busto, delle braccia, le articolazioni e i relativi tendini, attivano una stimolazione fisiologica positiva: ne beneficiano la respirazione e di conseguenza l’ attività cardiaca e non va sottovalutato l’ aspetto del rilassamento psicologico e un senso di unità spirituale con la natura. Se ben effettuati, i movimenti del pagaiare consentono di sostenere al meglio l’ apparato scheletrico. Il cuore e la respirazione si coordinano in modo ottimale per rifornire di ossigeno i muscoli e questo stimola una sana bradicardia che caratterizza una buona salute fisica. Infine, pagaiare riduce l’ insorgenza di patologie quali malattie cardiache, stress, diabete e ipertensione arteriosa.
Per chi poi ha un po’ di grasso da smaltire, questa attività favorisce la perdita del peso in funzione del tempo e dell’ intensità con cui si pagaia. Il metabolismo risente dei benefici anche dopo l’ attività: la massa corporea magra aumenta rispetto quella grassa.”Quali motivazioni migliori allora, anche per chi non è più tanto giovane come me!
Prendo allora la mia bella canoa tutta bianca, metto nel pozzetto una bottiglia d’acqua, un frutto ed il telefonino accuratamente spento: può però essere d’aiuto! Una naregnina docg come me, si sente più a suo agio in mare che sulla terra ferma! Sapete come ci insegnavano a nuotare quando eravamo bimbi? No, non ci portavano in piscina a fare i corsi di nuoto! Ci buttavano giù dagli scogli… e con ottimi risultati, abbiamo imparato tutti a nuotare!
Punto dritta verso punta Focardo e seguo la costa: la spiaggia di Capo Perla è la prima che incontro. Tanti anni fà si pescavano in questa zona le “nacchere” molluschi enormi le cui valve sono ricoperte di madreperla, i pescatori sostenevano che a volte avevano trovato dentro una perla, ecco spiegato il nome. E’ detta anche la spiaggia dei Belgi, poichè negli anni ’60, quando ancora l’isola era quasi sconosciuta al turismo, i ricchi Belgi hanno comprato splendidi terreni ed hanno edificato le loro ville. Vorrebbero però privatizzare anche la spiaggia Capo Perla, questo naturalmente non si può fare: le spiagge e gli arenili sono di tutti e devono essere fruibili senza limitazioni! Non facciamoci quindi intimidire se ci guardano male quando areniamo la canoa sulla spiaggia…è un nostro diritto.
La canoa fa tanta strada con poca fatica, i movimenti per pagaiare diventano automatici e la mente divaga. Come dice lo svedese Jorrgen Larsson la canoa turistica non agonistica abbraccia l’ottica del downshifiting, un termine che prevede un cambiamento di mentalità: dalla velocità del vivere secondo il detto “il tempo è denaro” si passa cioè ad uno stile di vita che semplifica, lavorando meno e guadagnando meno, ma con una qualità di vita migliore per dedicare più tempo a se stessi e alle relazioni con gli altri.
Vale la pena di raggiungere le spiagge di Ferrato, Calanova e Malpasso per puntare poi decisi verso l’isolotto di Liscoli, regno incontrastato del gabbiano reale.
Vola radente il cormorano ed il marangone, il tempo sembra si sia fermato per sempre: la tentazione di un tuffo diventa irresistibile, sotto l’ombra del massiccio monte Calamita, in acqua fresca, trasparente e pulita.
Fermo la canoa sulla spiaggia di Buzzancone, sono quasi sicura di restare da sola: è molto difficile raggiungerla dalla terra ferma! Sedersi sul bagnasciuga con le gambe in acqua mangiando un frutto, per me è un’esperienza impagabile…
E’ già il momento di rientrare, metto di nuovo la canoa in mare e via di nuovo in navigazione!