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All’Isola d’Elba sulle tracce di Napoleone Bonaparte

All’Isola d’Elba, che ancora oggi ricorda il celebre esilio, la mostra su Charlotte Bonaparte, eroina romantica e nipote dell’Imperatore, allestita nelle residenze che ospitarono il sovrano e la sua corte.  La mostra “ Charlotte Bonaparte dama di molto spirito” sarà  ospitata nelle due residenze napoleoniche, la Palazzina dei Mulini e Villa San Martino, fino al 30 settembre. 

Napoleone all’Elba è ancora amato e ricordato: ogni  5 Maggio nella chiesa della Misericordia a Portoferraio viene celebrata la messa in suffragio dell’Imperatore!
 La bandiera elbana (fondo bianco e tre api su banda rossa) è la stessa che Bonaparte portò con sé nell’esilio e fece issare a Portoferraio al suo arrivo, il 4 maggio del 1814.

Due residenze e il museo della Misericordia mostrano da vicino la vita che l’Imperatore e la sua corte condussero dal maggio 1814 al febbraio 1815 nell’esilio elbano. Il piccolo, splendido Teatro dei Vigilanti, a Portoferraio, è il simbolo dei fermenti culturali sull’isola nell’epoca napoleonica.

Ci sono anche dei  luoghi dove, un po’ per leggenda popolare, un po’ realmente, rimangono tracce napoleoniche: lo Scoglio della Paolina, non lontano da Procchio, dove si dice che Paolina Bonaparte facesse il bagno, o la curiosa roccia chiamata la Sedia di Napoleone, sulla costa occidentale dell’isola, dove l’imperatore si sarebbe seduto più volte per guardare con nostalgia la sua Corsica, vicinissima all’Elba.

Alcuni prodotti alimentari testimoniano ancora l’amore per l’Imperatore: un piccolo birrificio di Portoferraio produce una birra chiamata Napoleon (nelle versioni Empereur, Paolina, Tre Api, Waterloo) e tutti, sull’isola bevono l’acqua della Fonte Napoleone, che sgorga e viene imbottigliata a Marciana.

Ecco cosa dice Roberto Caramelli su Repubblica:

“Un’occasione per conoscere l’isola che, oltre allo splendido mare, offre tanta storia, percorsi naturalistici, un interessante patrimonio enogastronomico e, da qualche anno, anche itinerari alla scoperta del passato minerario (tutte le informazioni sull’Elba nel sito dell’Apt Arcipelago Toscano www.aptelba.it).

Chi era Charlotte Bonaparte protagonista della mostra? Indubbiamente una figura esemplare dell’Europa colta e liberale che uscì sconfitta con la caduta di Napoleone.  Al tempo stesso, un’eroina romantica che visse intensamente la sua epoca attraverso la pittura, la letteratura (fu in contatto, fra gli altri, con Giacomo Leopardi) e i viaggi che, dalla Francia, la portarono in Italia, Gran Bretagna, Germania, Belgio e Stati Uniti. Più di tutto, però, pesò sulla sua vita essere nipote dell’uomo più famoso della storia francese: il padre era infatti Joseph Bonaparte, fratello dell’imperatore.


La mostra presenta circa duecento opere, molte realizzate dalla stessa Charlotte (che nacque nel 1802 e morì di parto nel 1839), eccellente pittrice e disegnatrice, e alcune da artisti del suo tempo.
Il percorso espositivo si snoda nelle due residenze napoleoniche: quella cittadina, la Palazzina dei Mulini a Portoferraio, e quella di campagna, Villa San Martino, a pochi chilometri da Portoferraio, che fu ampliata, tra il 1851 e il 1856, dal principe russo Anatolij Demidoff.
Il percorso espositivo è raggruppato in cinque sezioni, corrispondenti alle varie fasi della vita errabonda e tormentata della giovane Bonaparte. Si vede Charlotte ritratta con la madre Julie e la sorella Zénaide, ritratta bambina dai pittori Francoise Gérard e Robert Léefèvre; si può ammirare una tela del grande Jacques-Louis David che raffigurò Charlotte diciottenne e la sorella Zénaide vestite con abiti neoclassici nel 1825.
E ancora, tanti, tantissimi paesaggi che raccontano dei viaggi e della permanenza a Roma, a Firenze, in Belgio, negli Stati Uniti. Non mancano abiti appartenuti a Charlotte e tanti oggetti a lei cari, come le scatole di colori da viaggio, che portava sempre con sé.”
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