I nostri “cugini sardi” hanno organizzato per il 2 e 3 luglio a Portoferraio, una simpaticissima festa dell’amicizia Elba–Sardegna!
Fin dai primi degli anni ’60 una numerosa colonia di sardi ha cominciato a scegliere l’Isola d’Elba come seconda patria e qui ha messo radici facendosi apprezzare per voglia di lavorare, intraprendenza, amore per la famiglia e le tradizioni e contemporaneamente per la capacità di inserirsi nel tessuto sociale elbano.
Un fortunato esempio di perfetta integrazione tra popoli che ha arricchito tutti e due.
Cosa pensano le donne sarde, dal carattere forte e volitivo, protagoniste di questa nuova cultura “isolana”?
Dice la giornalista Patrizia Cucca nell’intervista ad un giornale sardo: “«Siamo all’Isola d’Elba ma in famiglia si parla il sardo, si cucina alla sarda, le donne fanno il pane, i culurgionis e preparano tante altre delizie che ci fanno rivivere i sapori e i profumi della nostra terra, ci riportano alla nostra infanzia».
Sono le massaie della prima generazione di emigrati. «Sono loro che hanno coltivato l’attaccamento alla Sardegna, che hanno alimentato il senso di unità tra i sardi. Gli uomini lavoravano ma loro, le donne, hanno fatto molto più: ci hanno fatto sentire orgogliose ma mai diverse».
E oggi la comunità sarda è «rispettata e ben integrata». A fianco ai sardi della prima generazione, arrivati in Toscana alla fine degli anni Cinquanta inizi anni Sessanta, ci sono quelli della seconda. «Sono intellettuali, avvocati, giornalisti, medici, persone che hanno studiato e che operano attivamente nel contesto politico e sociale dell’Elba – hanno raccontato le due sorelle Cucca- Figli di coloro che hanno costituito le braccia dell’edilizia elbana.
Sono stati proprio i sardi a costruire le strutture e gli stabili più importanti del posto». E da quelle braccia sono nati i cervelli.
La festa si apre con un viaggio gastronomico che abbraccia idealmente località e piatti tipici, tra i piatti proposti negli stand gastronomici allestiti in piazza della Repubblica (apertura alle ore 19) il cous cous alla Carloforte, eredità della comunità ligure dei Pegliesi provenienti da Tabarca (Tunisia) intorno alla metà del ‘700, all’apprezzata bottarga di Cabras, dalla Barbagia rappresentata dai tradizionali gnocchetti e dalle pennette al sugo di cinghiale fino all’immancabile maialetto allo spiedo, che richiede una lunga e paziente cottura, alla pecora bollita e al cinghialetto alla vernaccia.
Dulcis in fundo le sebadas alla quartese, ripiene di formaggio dolce e ricoperte di miele o zucchero. Il tutto innaffiato con Cannonau di Ierzu e birra Ichnusa.
Tra le novità di quest’anno si segnala la presenza di uno stand gastronomico dove sarà possibile acquistare formaggio tipico, pane carasau (o carta musica), mirto e altre prelibatezze sarde e uno stand con prodotti artigianali quali ceste e i coltelli a serramanico Pattada.
Ospite d’eccezione della serata del 2 luglio Maria Luisa Congiu, che si esibirà in concerto alle ore 22, è ritenuta l’erede naturale di Maria Carta, vera e propria icona della Sardegna del canto.
L’iniziativa è organizzata dall’Associazione culturale sarda “Bruno Cucca” con il contributo del Comune di Portoferraio Assessorato al Turismo e alla Cultura. L’Associazione “Bruno Cucca”, nata nel 2007 dal desiderio di individuare e far conoscere il potenziale e le caratteristiche dell’originale e attiva comunità di emigrati, ha fatto conoscere all’Elba le sonorità e i timbri della musica etnica e folk della Sardegna