L’Isola d’Elba rappresenta una delle mete italiane preferite da subacquei ed appassionati di snorkeling. Sono infatti presenti tantissimi punti di immersione ed è possibile praticare diving durante tutti i mesi dell’anno, perché si riesce sempre a trovare un punto al riparo dai venti.
I suoi fondali di acque cristalline sono in grado di regalare emozioni a non finire. Grotte, secche, franate, relitti e pareti che sprofondano a picco nel blu, ospitano una miriade di forme di vita tra cui gorgonie rosse, coralli nudibranchi e aragoste.
Non tutti sono a conoscenza che proprio qui di fronte alla località turistica di Pomonte, a pochi metri dalla costa, è possibile visitare uno spettacolare relitto di una nave che giace sommersa dalle acque a soli 12 metri di profondità!
Il 10 gennaio del 1972 non fu un giorno particolarmente fortunato per l’equipaggio dell’Elviscot ed il suo comandante. La nave cargo italiana, partì dal porto di Napoli con il suo carico di legname, diretta verso Marsiglia, in Francia.
Durante la notte, a causa di una fortissima burrasca, l’imbarcazione si incagliò sullo scoglio affiorante dell’Ogliera e naufragò proprio di fronte alla spiaggia.
Per alcuni giorni la nave restò semi-affondata, con la prua incagliata sugli scogli. Fortunatamente tutto l’equipaggio si salvò. In seguito la nave fu in parte sommersa e in parte recuperata per ragioni di sicurezza perché le lamiere potevano rappresentare un grosso pericolo per i bagnanti.
Tutt’oggi il relitto dell’Elviscot giace sul fondo del mare ad una profondità massima di 12 metri, adagiato sul letto di sabbia bianca che piano piano lo sta letteralmente inghiottendo.
Gran parte dell’imbarcazione è ancora oggi ben conservata.
Il relitto divenne fin da subito un’attrazione turistica e, trovandosi a poche decine di metri dalla spiaggia, rende possibile praticamente a chiunque fare una breve nuotata e raggiungerlo. Per i meno sportivi è possibile noleggiare un pedalò o una canoa.
Armarsi di maschera e boccaglio e visitare l’Elviscot regala un’esperienza indimenticabile.
Possiamo visitare ciò che resta della plancia passando da un’ampia apertura superiore. È sconsigliato entrare nella sala macchine per motivi di sicurezza e per non rovinare il relitto, l’interno comunque si può osservare e fotografare da una finestra della parte posteriore del ponte.
Raccontaci le emozioni che ti hanno trasmesso!!
Nel 1987 il fotografo subacqueo Claudio Ziraldo vinse il primo premio del Grand Prize Nikon Photo Contest presentandosi con una suggestiva fotografia del relitto dell’Elviscot!
Tutto il relitto è ormai ricoperto dalla vegetazione marina quali vaporosi spirografi e spugne di ogni genere e colore, ma è comunque riconoscibile in tutti i suoi particolari. Lo scenario che si presenta è spettacolare, affascinante anche se un po’ oscuro.
Tutto intorno nuotano quasi sempre centinaia di pesci che hanno scelto il relitto come loro rifugio sicuro tra cui sogliole, saraghi, triglie, castagnole, occhiate e qualche solitaria corvina. Il mare cristallino crea giochi di luce indimenticabili.
Se presterai attenzione potresti avvistare affascinanti murene ed enormi gronghi tra gli spazi angusti delle lamiere contorte.
Ti consigliamo di non perdere questo spettacolo sottomarino!