Vorrei terminare questo 2011, facendovi conoscere una bella storia che fa onore all’Isola d’Elba e la mette ai primi posti in Italia per quanto riguarda la diffusione del DAE ossia il defibrillatore, il prezioso apparecchio in grado di salvare migliaia di persone colpite da arresto cardiaco. All’Elba infatti il record dei defibrillatori: uno ogni mille abitanti!
Come leggiamo nell’intervista concessa dal Direttore della locale Società di Salvamento Stefano Mazzei: “Grazie al progetto Salvacuore promosso dalla locale Società Nazionale di Salvamento dal 2004, oggi sono 30 gli apparecchi presenti sull’isola, oltre che nei due Istituti superiori, sono in dotazione alle Forze dell’Ordine, Capitaneria, Vigili del Fuoco, impianti sportivi e alcune strutture turistiche.
“A Scuola di Cuore”,è il progetto mirato alla prevenzione dei casi di arresto cardiaco e della cultura del primo soccorso, nonché alla maggiore sensibilità per la sicurezza balneare per aumentare il livello di sicurezza sulle spiagge e sul territorio.
Un nuovo Decreto Legge pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 6 giugno scorso, indica i luoghi dove sarà obbligatoria la presenza del Dae (Defibrillatore semiautomatico esterno) – commenta Stefano Mazzei, Direttore della locale Società nazionale di salvamento – e questi sono: porti, aeroporti, supermercati, strutture turistiche e industriali, centri sportivi anche se non svolgono attività agonistica, scuole, discoteche, luoghi di spettacolo, Forze dell’Ordine e tutti i mezzi di soccorso indistintamente.Il D.M. del 18 marzo 2011 non indica solo i luoghi con maggiore afflusso di persone, ma sottolinea anche la necessità che i defibrillatori siano presenti nelle piccole comunità dove l’accesso al servizio medico d’emergenza risulti difficoltoso, saranno poi le Regioni a stabilire i piani e i parametri per individuare le caratteristiche dei luoghi dove sarà obbligatorio la presenza dei Dae.
Con il progetto Salvacuore nato nel 2004 – continua Stefano Mazzei – abbiamo anticipato il nostro legislatore di otto anni. Oggi grazie al lavoro straordinario dei nostri volontari e quello delle altre associazioni elbane, insieme al preziosissimo supporto del 118 di Livorno nella persona del suo responsabile il Dott. Francesco Genovesi, l’Isola d’Elba può vantare nel panorama nazionale dei progetti Pad (Pubblic Access Defibrillation) di essere uno dei migliori esempi di diffusione del primo soccorso per numero defibrillatori installati e operatori addestrati.ei progetti Pad (Pubblic Access Defibrillation) di essere uno dei migliori esempi di diffusione del primo soccorso per numero defibrillatori installati e operatori addestrati.
All’iniziativa ha partecipato attivamente anche l’Associazione l’Amico del Cuore di Capoliveri, che insieme alle Associazioni di Volontariato impegnate nel servizio sanitario d’emergenza, Misericordia, Croce verde e Santissimo Sacramento, hanno insegnato e continueranno ad insegnare insieme agli Istruttori della SNS le manovre di rianimazione cardiopolmonare a tutti gli studenti delle classi superiori del 4° e 5° anno con l’obiettivo di diffondere a tutta la popolazione elbana la cultura del primo soccorso e l’importanza, in caso di necessità, di saper utilizzare un semplice apparecchio salvavita.
L’Associazione “L’amico del cuore” si regge solamente sul volontariato sia come raccolta fondi per l’acquisto dei defibrillatori da donare alle scuole, sia per l’organizzazione delle attività e degli interventi inerenti allo scopo sociale: “Morti improvvise dovute a malattie cardiache congenite, argomenti questi che spesso ignoriamo- ci ha detto il Presidenta Alberto Baldetti – ma che invece sono argomenti che vanno affrontati e studiati con uno scopo: impedire sofferenza e dolore. Questo è il principale motivo che grazie alla collaborazione sostegno morale ed economico di impagabili amici è nata l’associazione “L’amico del cuore“.
Il risultato più grande – continua Baldetti – che si prefisserà l’associazione “L’amico del cuore” sarà la raccolta di fondi per poter effettuare degli screening gratuiti a livello elbano (un sogno sarebbe provinciale) ai ragazzi di età compresa fra i 14 ed i 20 anni, fascia d’età in cui è già possibile individuare probabili malformazioni cardiache. Lavoro lungo, faticoso ma la consapevolezza che la diagnosi precoce aiuta a non trovarsi a dover far i conti con disgrazie difficilmente superabili per le famiglie coinvolte, offre l’energia e la voglia di lottare per creare qualcosa di importante per la vita degli altri.
Qualche dato: 70.000 sono le vittime ogni anno in Italia, una ogni 6 minuti (dati 2010), l’età media dell’individuo colpito è 47 anni nel 95% dei casi, e nel 95% dei casi è maschio. La morte cardiaca improvvisa da sola rappresenta il 10% di tutte le morti che avvengono in Italia, ed è 7 volte superiore a quella causata dagli incidenti stradali.
E’ un bel esempio di come cittadini responsabili e lungimiranti possono creare dei servizi sociali che lo Stato in questo momento non è in grado di erogare!
Credo che valga la pena – conclude il presidente dell’associazione Baldetti – di diventare amico del cuore. Come? Diventando socio e sostenendoci”.
Io mi iscrivo e voi? Farsi gli auguri è importante, ma darsi da fare attivamente è ancora più importante!