Una bella storia elbana dal 1949

1949:  il Capitano Ottorino Bartolini torna all’Elba dalla prigionia di guerra subita in India e durata ben otto anni.  Fa parte della famiglia Bartolini, una delle  storiche famiglie capoliveresi insieme ai Gelsi, Cecolini, Colombi, Barbetti, Geri, Sardi, Silvio, Tonietti, Cardenti, Puccini, Vago, Ridi, Ballerini, Modesti, Della Lucia. Le voglio ricordare perchè sono la memoria storica di Capoliveri!

L’Elba, già poverissima prima della guerra, è stata occupata, bombardata, distrutta! Le miniere, la pesca, l’agricoltura sono le uniche risorse: Capoliveri  ricorderà quel periodo della sua storia fra qualche giorno con la “Festa del Cavatore“!

Il Capitano Bartolini ha avuto in eredità dai genitori i terreni più scomodi da coltivare: lontani dal paese e poco adatti alle colture perchè vicini al mare, proprio sulla spiaggia di Naregno!

Il posto è però così bello, una baia deliziosa! Perchè non farla conoscere e amare anche ad altri? Dà vita così, insieme alla sorella, alla Pensione Le Acacie, nella casetta sul mare! Sono gli anni cinquanta!

A Naregno non c’è la luce: un generatore a vento detto “il girino” posto sulla collina, quando c’è vento produce energia elettrica. Quando non c’è vento si sta a lume di candela!

A Naregno non c’è acqua: il Capitano mettendo a frutto quanto appreso negli anni di guerra in Africa, dalla conformazione del terreno riesce a capire dove c’è l’acqua. Scava dei pozzi artesiani da cui zampilla acqua di ottima qualità e molto abbondante, ancora oggi il nostro albergo è autonomo per l’acqua e non si serve di quella dell’acquedotto!

A Naregno non ci sono strade: c’è una mulattiera che porta a Capoliveri, i turisti arrivano con la barca da Porto Azzurro. Anche gli acquisti per la pensione vengono fatti spostandosi in barca.

I tedeschi vengono a Naregno  per le immersioni subacquee e portano risorse economiche: la Pensione Le Acacie si ingrandisce! Ecco una cartolina del 1959, dieci anni più tardi.

Ottorino mette a frutto la conoscenza della lingua inglese appresa durante la prigionia in India e prende contatto con le grandi agenzie turistiche inglesi come la Thomson. Comincia il turismo! Gli inglesi arrivano a Pisa con l’aereo e vengono portati all’Elba con i pullmann. Sono gli anni sessanta!

Il personale che lavora in albergo è tutto capoliverese: generazioni di paesani hanno trovato un reddito sicuro lavorando a Le Acacie!

Il Capitano intuisce, con spirito veramente precursore sui tempi,  che non basta avere  sole e mare, bisogna offrire proposte turistiche specializzate: viene costruito un campo da tennis, una grande piscina;  collaboratori specializzati organizzano la scuola di tennis e di nuoto, escursioni, feste in mascera, balli, quella che adesso chiameremo “animazione“. Tutti i bambini di Capoliveri frequentano, e ancora oggi lo fanno,  la scuola di nuoto nella piscina dell’albergo.

 La “Pensione Le Acacie” è diventata il “Complesso turistico sportivo balneare Le Acacie”!  Altri alberghi intanto sono sorti e l’Elba è diventata una meta turistica! Sono gli anni settanta!

Nuove generazioni della famiglia Bartolini affiancano il capostipite nella conduzione dell’azienda: hanno fatto studi specialistici nel settore del management alberghiero.

Il turismo è diventato una scienza:  non si può  improvvisare!

Anno 2011:  Le Acacie…ieri, oggi, domani



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