Ottime notizie per l’Elba!
 A cura dell’A.I.S. Toscana e del Consorzio di Tutela ELBA DOC.
Si festeggia l’ottenimento della D.O.C.G.

Domenica 17 Aprile ore 10,30-18,00 a Portoferraio,  presso il Centro Congressuale De Laugier,

Degustazioni di Aleatici con dolci abbinamenti

E’ stato riconosciuto ad un vino dell’isola la denominazione d’origine controllata e garantita “Elba Aleatico Passito Docg” o “Aleatico passito dell’Elba Docg”. Si tratta dell’ottava etichetta assegnata ad un vino toscano dopo il  Brunello di Montalcino, il  Carmignano, il  Chianti, il Chianti Classico, il Morellino di Scansano, la  Vernaccia di S. Gimignano, il  Vino Nobile di Montepulciano,  e la prima etichetta di un vino passito.
L’aleatico Docg deve avere  delle caratteristiche ben precise,  essere  ottenuto  unicamente da vitigno Aleatico prodotto in territorio elbano e deve essere sottoposto ad almeno 10 giorni di appassimento all’aria. La raccolta quindi è molto delicata e richiede cure particolari.
Come spiega l’agronomo Italo Sapere, titolare dell’Azienda Agricola Sapereta, la maturazione avviene a cavallo fra agosto e settembre. Poiché  il periodo di appassitura sarà lungo, bisogna accuratamente scartare i grappoli attaccati dalle muffe, scegliere solo quelli integri, sani e giunti a perfetta maturazione. I grappoli poi vengono adagiati su cassette basse e larghe in un solo strato,  per evitare che vengano rovinati dal peso.  In queste stesse cassette avverrà l’appassimento.
Fino a qualche anno fa questo processo avveniva al sole e durava una decina di giorni,    oggi   viene ottenuto in piccole serre ventilate, all’ombra. Dopo la prima settimana i grappoli vengono girati  delicatamente per permettere l’esposizione omogenea all’aria.  In questo modo sono necessarie anche 3 o 4 settimane perché il prodotto sia pronto per la successiva vinificazione.
Ogni giorno bisogna procedere all’eliminazione dei chicchi d’uva deteriorati o attaccati da insetti e muffe.  Questo è l’unico metodo per ottenere un prodotto di qualità.  Tutte queste procedure possono abbassare la resa anche del 60%.
La valutazione del momento in cui  l’uva ha raggiunto il grado di appassitura giusta  è la caratteristica che differenzia il prodotto finale delle varie aziende agricole e che conferisce le caratteristiche specifiche all’aleatico: un appassimento breve produce aleatici secchi, molto alcolici. Un appassimento troppo lungo, produce mosti  troppo zuccherini, con problemi di fermentazione.
Queste sono le caratteristiche del prodotto finale:

– colore rosso rubino carico
– odore intenso e caratteristico
– sapore dolce, armonico e ricco di corpo
– titolo alcol. tot. minimo pari al 19%
– acidità totale minima 6,5 per mille
– estratto secco netto minimo pari al 35 per mille
La produzione massima di uva per ettaro non deve superare le 6 tonnellate con una densità di almeno 4.000 ceppi per ettaro. le uve, al momento della raccolta devono avere un titolo alcolometrico volumico naturale minimo di 11,5%.
Con la denominazione a norma di legge dell’Aleatico dovrebbe essere meno facile la commercializzazione di prodotti di scadente qualità messi in vendita con nomi simili, che non hanno le caratteristiche del prodotto garantito. L’Aleatico quindi non può essere nè “secco”, nè “frizzante”, nè “amabile” nè “liquoroso”, come spiega bene  Antonio Arrighi, titolare dell’omonima Azienda Vinicola,  perché queste specifiche indicano solo che il prodotto è contraffatto!
L’Elba ha una lunga tradizione nella viticoltura, i nostri  vecchi  strappavano la terra ai monti. creando vigne terrazzate a strapiombo sul mare!
La Festa dell’Uva, che si tiene tutti gli anni a Capoliveri ai primi di Ottobre ricorda quegli anni duri in cui gli elbani  erano minatori, marinai o contadini! http://www.toscanalab.it/2010/10/02/la-festa-dell%E2%80%99uva-di-capoliveri-goes-social/


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