E’ stata scoperta all’Elba una nuova specie di Crocus, il Crocus Ilvensis, pianta della stessa famiglia dello zafferano. La pianta era conosciuta dalle popolazioni dell’Elba ma era ancora sconosciuta per la scienza.

L’onore di averla scoperta e classificata va al dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa ed in particolare al Professor Peruzzi e al dottorando Angelino Carta, dopo approfonditi studi morfologici e cromosomici.

Questa nuova specie che è diffusa in tutta l’isola ma in particolare sulle pendici del Monte Capanne, è il risultato dei  particolari eventi geologici che interessarono l’Elba, caratterizzati da immersioni e sommersioni. Questo alternarsi di situazioni geologiche contrastanti potrebbe aver provocato l’importazione di questa specie dal continente, l’isolamento poi dalla terraferma potrebbe aver prodotto la differenziazione di questa nuova specie endemica.

Tre italiani su quattro non conoscono neppure il significato della parola “biodiversità”: con questo termine si indica la grande varietà di speci vegetali ed animali che arricchiscono il nostro pianeta e che nel corso dell’evoluzione si sono diversificate.

Negli ultimi 40 anni nel mondo è scomparso un quarto delle specie animali terrestri e quasi il 30% di quelle marine e di acqua dolce, numeri destinati a peggiorare a causa del riscaldamento globale. Secondo l’Agenzia europea per l’ambiente tra il 40 e il 70% delle specie d’uccelli e tra il 50 e l’80% degli habitat della flora e della fauna europee si tro vano in uno stato di conservazione critico.

Regione Toscana e Wwf Italia per salvare questa ricchezza hanno sottoscritto un anno fa un accordo per la redazione di un piano per preservare la biodiversità: questo è infatti  un patrimonio immenso da tutelare e salvaguardare.

 Lo zafferano, Crocus Sativus, è originario dell’Asia ma poi si è diffuso  sul territorio italiano per il suo uso in cucina.  Si conoscono una quindicina di specie di Crocus sativus , caratteristiche delle  particolari zone geografiche.

Questa scoperta va ad arricchire la biodiversità delle isole dell’arcipelago toscano.
La  notizia infatti è stata pubblicata con grande evidenza sul  Nordic Journal of Botany pubblicato in Svezia.


logo